BOGOTA’
DA FARE:
Non lo sappiamo. Ci fermiamo solo una notte nella capitale durante una lunga sosta tra un volo e l’altro.
DORMIRE:
A Mi Refujio Casa y Hospedaje – 18.000 a persona in dormitorio da sei con bagno in comune e colazione inclusa – il posto è bello, a metà strada tra il centro e l’aeroporto, in una via tranquilla di una zona abbastanza residenziale. Camere pulite, arredamento moderno e colorato. Personale gentile.
CARTAGENA
DA FARE:
La città vecchia all’interno delle mura e’ uno dei gioielli meglio conservati di tutto il Sudamerica. Ben restaurato, il centro brulica di caffè all’aperto, ristoranti, gelaterie, scorci caratteristici, palazzi vecchi e negozi alla moda. L’ambiente sembra quasi europeo, ma l’atmosfera è tutta Tricolor. Intorno alle zone più turistiche si trovano ancora vicoli abitati dalla gente comune, giovani seduti per strada che giocano a carte, vecchi appisolati all’ombra dei cortili, murales, qualche barbone. Unico neo, il caldo allucinante che ci consente di uscire solo la mattina presto e la sera verso il tramonto.
DORMIRE:
Casa Viena – 20.000 a persona in dormitorio da otto con aria condizionata e bagno in comune – l’ostello e’ centrale, ben organizzato, con una pratica cucina sul terrazzo. L’aria condizionata e’ fondamentale per sopravvivere alla calura. Le camerate sono spaziose e luminose, mentre all’interno del cortile si trovano anche diverse camere private più piccole, sempre con il bagno in comune. Il personale e’ molto disponibile ed utile per reperire ogni genere di informazione.
PLAYA BLANCA
DA FARE:
Un paradiso caraibico pieno di turisti. La spiaggia e il colore del mare sono davvero all’altezza delle migliori in Indonesia, ideale per nuotare o passeggiare. Per lo snorkeling invece bisogna acquistare un tour in barca alle Isole circostanti, perché in questo tratto la costa e’ molto sabbiosa e c’è poco da vedere. Le accomodation sono tantissime, tutte strutturate con capanne di paglia a palafitta a pochi metri dalla riva, oppure con più economici chinchorros, tettoie munite di amache direttamente sulla spiaggia. Di notte non c’è luce e spesso manca l’acqua dolce, ma i ristorantini a lume di candela coi tavoli sulla sabbia sono una vera delizia. L’unica pecca è che si tratta di una meta molto frequentata, trovandosi ad appena un paio d’ore da Cartagena ed essendo facilmente raggiungibile in barca o coi mezzi pubblici. Dalle dieci del mattino alle quattro del pomeriggio la spiaggia e’ un formicaio di colombiani in gita di giornata, ma dal tramonto all’alba si svuota e l’atmosfera e’ davvero suggestiva.
DORMIRE:
Hostal Any – 20.000 in cabaña sulla spiaggia con bagno in comune – le capanne a palafitta sono molto spartane, materasso appoggiato a terra con zanzariera sopra, che è fondamentale vista la quantità di zanzare notturne. Al piano inferiore si trovano le amache e sul retro i bagni. Il problema è il proprietario, che nel periodo in cui siamo stati lì non si è mai visto, poco male, se non fosse che non rifornendo i bidoni d’acqua e stato impossibile fare una doccia o anche solo lavarsi la faccia per diversi giorni.
Cabaña El Nary – 50.000 in cabaña sulla spiaggia con bagno in comune e cene incluse – le capanne sono sopra il ristorante, che offre una cucina semplice ma abbondante e generalmente a base di pesce. L’arredamento e’ sempre basico ma in questo caso c’è un vero letto oltre ad un tavolino ed all’immancabile zanzariera. Un secchio d’acqua dolce, a testa, al giorno, garantisce la possibilità di lavarsi il sale di dosso. Televisione sempre accesa per non perdersi neanche una partita dei mondiali, buona cucina e personale gentile.
SANTA MARTA
DA FARE:
Città turistica e piuttosto grande, ideale come base di partenza per un viaggio nella remota regione della Guajira. Nei dintorni si trovano alcune riserve naturali con spiagge degne di nota, come il Parco di Tayrona, che però non abbiamo visitato. Noi siamo arrivati in Colombia in piene vacanze estive, quindi abbiamo cercato di evitare le più affollate mete turistiche nei pressi della città.
DORMIRE:
Hostal Miramar – 30.000 in camera doppia con bagno privato – a due passi dal lungomare, l’ostello e’ strutturato intorno ad un ampio cortile interno munito di ristorante. Le camere economiche sono piccole e calde nonostante il ventilatore, ma estremamente pulite. Quelle con aria condizionata sono più costose. Il personale e’ gentile ed abbiamo potuto lasciare in deposito i bagagli che non ci servivano prima di muoverci verso la Guajira.
CABO DE LA VELA
DA FARE:
Paradiso per il Kite Surf, la spiaggia e’ immersa in un paesaggio desertico e selvaggio davvero suggestivo. Il vento da terra soffia senza sosta, rinfrescando l’aria e appiattendo il mare che diventa perfetto per appassionati e principianti di questo impressionante sport. Il paese è poco più che una fila di case organizzatesi per accogliere i turisti. Una scuola di Kite Surf offre corsi a prezzi quasi europei, ma la location e’ davvero favorevole ed unica nel suo genere. Le spiagge più belle si trovano a qualche chilometro di distanza, intorno a Ojo del Agua e Playa del Pilon, raggiungibili anche a piedi o affittando un passaggio in motorino, ma da quella lato il mare e’ aperto e molto più agitato.
DORMIRE:
Rancheria Japira – 10.000 per amaca sulla spiaggia – e’ l’ultima in fondo al villaggio. Il padrone Rodrigo gestisce un buon ristorante dove serve piatti a base di pesce. Non ci sono camere, ma solo servizi igienici e chinchorros chiusi su tre lati direttamente sulla spiaggia, ideali per campeggiare o appendere amache. A proposito ce ne sono di diverse taglie e misure, a seconda del prezzo. Di notte fa fresco e grazie al vento non ci sono quasi zanzare.
PUNTA GALLINAS
DA FARE:
Quando il mare incontra il deserto si creano paesaggi suggestivi come quelli di Punta Gallinas. Non ci sono mezzi pubblici per raggiungere questo remoto tavolato che si trova sulla punta estrema del paese, ma solo jeep private che si posso organizzare da Cabo de la Vela. Già solo il viaggio attraverso il deserto punteggiato di cespugli e pozze di fango e’ davvero interessante. Spesso si ha la fortuna di incontrare qualche nomade che si muove a dorso di mulo o gruppi di donne che raccolgono acqua alle sorgenti. A destinazione non c’è un vero villaggio, ma solo alcune fattorie disseminate nel nulla, che si affacciano su un articolato golfo interno. Sulla punta si trova una suggestiva spiaggia costituita da una gigantesca d’una che dal tavolato si tuffa nel mare aperto. Uno dei posti più isolati e selvaggi che abbiamo visitato.
DORMIRE:
Rancheria Alexandra – 12.500 per amaca – e’ una delle fattorie che si trovano nei pressi del capo e forse l’unica attrezzata ad ospitare turisti. Ovviamente è meglio prenotare da Cabo della Vela, non tanto per la carenza di spazio, ma quanto meno per palesare il proprio arrivo. Offre ristorante, tettoia per le tende o le amache, bagni e docce con abbondante acqua dolce, che non è poco da queste parti.
BARRANQUILLA
DA FARE:
Una grande città sul mare in cui ci fermiamo per una notte in attesa del volo l’indomani mattina presto. Guardiamo la partita e facciamo il pieno di frutta e verdura in uno dei grandi supermercati cittadini.
DORMIRE:
Hostel Mami Dorme – 46.000 in camera doppia con aria condizionata e bagno in comune – ricavato in una porzione di villetta in un elegante quartiere residenziale, lontano dal traffico centro, offre camere semplici e pulite, salotto con tv, ampia cucina perfettamente attrezzata e servizio lavanderia fai da te.