Giorno 106.
Dopo una serata alcolica con Laila e Xavi, due stupendi amici spagnoli incontrati in quel di Ninh Binh, ci accingiamo a lasciare il Vietnam, non senza un certo sollievo. Proviamo quasi ansia di arrivare in Laos e trovare finalmente un’atmosfera più autentica. Vi lasciamo prima le nostre ultime considerazioni su questo paese dal nome tanto esotico ed evocativo.
ATTRAVERSARE LA STRADA e’ pericolosissimo, devi evitare lo sciame di motorini che ti sfrecciano intorno, come locuste impazzite. La soluzione e’ andare avanti senza esitazioni, ci penseranno loro a scansarti.
BIA HOI, la birra alla spina più economica del mondo, una vera istituzione per i vietnamiti. La si gusta su sgabelli di plastica per bambini, quasi accucciati lungo i marciapiedi. BUN BO HUE, tagliolini di riso in umido, con menta, arachidi e carne. BUN CHA, brodo aromatico di polpette e striscioline di carne alla brace, da mangiare con tagliolini di riso, verdura e menta. Detti così non sembrano granché, ma sono piatti eccezionali.
CAPPELLI A CONO. Il tradizionale copricapo indossato da contadini, ambulanti e simpatizzanti vietcong…
DONG. È la moneta locale. Sono solo banconote da tre a sei zeri, come le nostre vecchie lire, che creano una gran confusione nei resti. Ad oggi 1 € e’ pari a circa 27.000 Dong.
EQUILIBRISMO. Un popolo capace di trasportare bilancieri stracarichi di merci appoggiati su una spalla e attraversare di corsa un ponte fatto di tronchi di legno.
FALANGSE’ e’ la storpiatura vietnamita di “francais”, francese, oggi viene usato indistintamente nel senso di straniero. Abbreviato in FALANG e’ l’appellativo affibiato agli europei ed agli occidentali in genere.
GUERRA. Non si può parlare di Vietnam senza citare la guerra d’indipendenza più famosa della storia contemporanea, lunga trent’anni e finalmente vittoriosa.
HALONG BAY. La leggenda dice che un drago sia sprofondato nella Baia sollevando migliaia di isole, isolotti e scogli carsici. Sia come vuole, resta una bellezza.
INCANTEVOLI nei loro abiti tradizionali, le ragazze sembrano farfalle sul punto di spiccare il volo.
LAGO HOAN KIEM. Il lago al centro di Hanoi, un’oasi di pace nel traffico cittadino. LIBELLULE DI BAMBÙ, il souvenir più ambito.
MOTORINI. Nonostante il costante aumento di automobili, le due ruote restano il principale mezzo di locomozione in un paese dal clima così mite. Memorabili i centauri con indosso il caschetto dell’esercito nordvietnamita e la mascherina antismog. MARCIAPIEDI. Perennemente intasati da tavolini, bancarelle ed ogni altro tipo di merce. Oppure ridotti ad area di parcheggio per milioni di motorini, di fatto sono inutili.
NEM. Ovvero gli involtini primavera più succulenti di tutta l’Asia. Quelli fritti sono buoni, ma quelli crudi ripieni di gamberi e menta, intinti nella salsa alle arachidi, sono una vera delizia.
OCCHIO ALLE TRUFFE! Come ti giri ti giri, pesti una merda…se non stai un minimo attento, un viaggio in Vietnam rischia di costarti come una settimana di shopping feroce in via Montenapoleone.
PIGIAMINI. Seppure in leggera flessione rispetto a qualche anno fa, restano uno dei capi d’abbigliamento preferito dalle donne nel tempo libero, e non in casa, ma in giro per la città. Rosa, giallini, verdini…ma comunque sempre fiorati o con sopra i pupazzetti, sono il massimo della comodità per tutte le massaie.
QUALSIASI COSA PER FAR SPENDERE DI PIÙ I TURISTONI STRANIERI…
REMATORI con le gambe. Donne di tutte le età spingono barchette lungo i fiumi con la forza delle gambe. Tecnica classica o tecnica libera?
SANDALI DI COPERTONE. La tradizionalissima calzatura vietcong, scomoda come la morte, ma con un irresistibile sapore Old School.
TAROCCHI. Se siete in cerca di un paio di scarpe da ginnastica di marca, siete venuti nel posto giusto. Qui le fanno e qui le vendono, forse trafugate dalle fabbriche, ma praticamente perfette. E lo stesso vale per giacche sportive, orologi, mutande firmate… TOUR ORGANIZZATI. Tutti li vogliono, tutti li cercano perché sono comodi e fanno risparmiare. Odiosa la parte della sosta nei negozi di souvenir convenzionati, che si fanno dai quaranta ai cinquanta autobus al giorno. Le commesse ti seguono all’interno senza farti respirare.
UMIDITÀ. Si appiccica addosso, impregna vestiti, scrosta i muri delle case, ti avvolge in un’atmosfera acquosa che ti sembra quasi di nuotare.
VO NGUYEN GIAP. Il generale, unico ed inimitabile. Classe 1911, ancora in vita e rispettatissimo in tutto il paese.
ZATTERE GALLEGGIANTI sono vere e proprie città di pescatori, dove la vita scorre uguale a cento anni fa.